Buongiorno signor Hannesbo, eccoci al Salone di Ginevra. Cosa ha visto di interessante?
Ovviamente per la maggior parte del tempo sono stato ai nostri stand. Tuttavia di quando in quando ho dato anche un’occhiata a un paio di auto sportive da 1500 CV di altri costruttori. Anche se non corrispondono più alle esigenze dei tempi, continuano ad affascinarmi molto.
Un fiore all’occhiello dei nostri marchi è senz’ombra di dubbio la ŠKODA Vision X, ma anche la nuova Audi A6 è fantastica. A mio parere rappresenta assolutamente il top del top e il 100% in quanto a perfezione, sia internamente che esternamente. Anche la CUPRA Ateca la trovo una soluzione interessante per entrare sul mercato con un modello forte. CUPRA sarà gestita come azienda a se stante e la CUPRA Ateca è il suo primo modello. Il nuovo marchio fa quindi il suo ingresso direttamente nel segmento premium. Parlando di Volkswagen, la gamma I.D. è semplicemente impressionante. Si capisce quanto il gruppo voglia partire in pole position e premere sull’acceleratore sul fronte della mobilità elettrica. I prodotti I.D. sono tutti molto interessanti perché concepiti per le masse, proprio secondo la filosofia Volkswagen. Sono auto davvero fantastiche.
E in quanto a innovazioni tecnologiche?
Per me le innovazioni tecnologiche che contano sono quelle che potremo acquistare prossimamente, non quelle che potranno permettersi in pochi. Audi ha introdotto sulla nuova A6 l’innovativa tecnologia «mild hybrid», che migliora l’accelerazione della vettura e genera energia in frenata, permettendo all’auto di «veleggiare». Questo significa che dai 55 ai 160 km/h di velocità, su un rettilineo, la vettura viaggerà in modalità puramente elettrica. Da un lato è una modalità di marcia molto gradevole, dall’altro consente di risparmiare fino a 0,7 litri di carburante ogni 100 km.
Lo scorso anno Volkswagen ha dato il via alla sua offensiva di auto elettriche ed entro il 2025 intende sviluppare 50 modelli puramente elettrici e 30 ibridi plug-in. Come vede lo sviluppo dell’auto elettrica sul mercato svizzero nei prossimi 5-10 anni?
L’introduzione di nuove tecnologie avviene sempre molto lentamente. Prima o poi però lo sviluppo prende piede e cresce in misura esponenziale. Nelle auto assisteremo allo stesso sviluppo che ha interessato la telefonia mobile: 10 anni fa avevamo dei cellulari che funzionavano a malapena, oggi maneggiamo quasi dei piccoli computer. Per questo penso che nei prossimi anni, in Svizzera come in Europa, la mobilità elettrica si svilupperà piuttosto lentamente. I motivi sono l’infrastruttura mancante, la tecnologia ancora relativamente nuova e il fatto che le prestazioni delle batterie migliorano molto velocemente. Penso che da qui al 2025 lo sviluppo sarà molto lento, per accelerare negli anni successivi. Il punto di svolta vero e proprio, ovvero il momento in cui l’auto elettrica diventerà interessante per le masse, si avrà probabilmente solo nel 2030.
Come si prospettano secondo lei gli sviluppi nel settore della guida autonoma?
Non sono ancora del tutto convinto che la guida autonoma sarà ad appannaggio di chiunque e se saremo in grado di introdurre questa tecnologia in tempi così rapidi. In determinati sotto-settori, come ad esempio per le manovre di parcheggio o la guida su autostrada, sarà sicuramente possibile. Ad esempio, quando si arriva all’aeroporto, il fatto di poter lasciare l’auto che si parcheggia o si lava o si fa il pieno da sola, sarebbe un notevole risparmio di tempo. Dal punto di vista tecnologico, la guida autonoma su autostrada sarebbe già fattibile oggi, ma manca la legislazione a riguardo. La soluzione non plus ultra, ovvero la possibilità che il veicolo percorra autonomamente il tragitto da casa in centro città, non mi sembra però realistica nei prossimi 20 anni. Non riesco a immaginare che saremo in grado di sviluppare la tecnologia a livelli tali da rendere possibile questo scenario.
C’è un incontro speciale o un momento vissuto in un’edizione di un salone dell’auto che le ha lasciato particolarmente il segno?
Per me questo è stato il 31o Salone di Ginevra e sono già stato circa 15 volte al Salone di Parigi e di Francoforte. Quando sono successi i fatti dell’11 settembre mi trovavo alla IAA di Francoforte. La mattina dagli stand proveniva ancora musica, come sempre avviene in una fiera automobilistica. Quando però si è diffusa la notizia dell’attacco, tutti gli apparecchi sono stati spenti. Ancora oggi, se ci penso, mi viene la pelle d’oca. Mi auguro davvero che non accada mai più una cosa del genere. Non è certo un ricordo positivo, ma mi ha davvero lasciato il segno.
Breve intervista a Morten Hannesbo
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