Come ogni anno, il primo giorno aperto al pubblico della più importante e più grande fiera di videogiochi d’Europala Gamescom di Colonia – ha visto una grande affluenza di visitatori, accomunati dalla passione per il gioco. Chi vuole essere al corrente delle novità che si affacciano al mondo dei videogiochi, non può assolutamente perdersi la Gamescom, luogo d’incontro per eccellenza di tutti gli aspetti dei videogiochi: culto, cultura, business, formazione e, naturalmente, divertimento. Una dimensione unica, che sottolinea quanto i giochi digitali siano ormai una componente irrinunciabile del mondo mediatico. Da grande appassionato di videogiochi, nemmeno io ho potuto resistere alla tentazione e sono andato a Colonia.

La fiera è indescrivibilmente grande. Chi è già stato al Salone dell’automobile di Ginevra ha un’idea delle dimensioni di queste esposizioni. Ebbene: la Gamescom di Colonia è circa tre volte il Salone di Ginevra. Chi visita la Gamescom per la prima volta rimarrà forse stupito per la quantità e la varietà di aspetti che hanno poco o nulla a che fare con il gioco. Chi invece ci è già stato più volte sa benissimo che la Gamescom, oltre a essere una fiera, è un evento culturale, un punto d’incontro.

Oltre alle piattaforme su cui vengono presentati eventi di vario tipo e annunciati gli sviluppi futuri, la fiera offre la possibilità di provare alcune delle novità ludiche proposte dalle principali aziende di videogiochi del mondo (ma bisogna mettere in conto lunghi tempi di attesa). Vale anche la pena dare un’occhiata alla cosiddetta area del retro gaming, dove sono esposte le consolle di gioco degli anni passati. Chi lo desidera può anche cimentarsi in questi giochi. Per me è stata davvero un’esperienza emozionantissima, perché ho avuto spesso modo di giocare con il Nintendo 64 di un parente.

Un’altra tappa obbligatoria è stata per me ovviamente l’opposto dell’area “retro gaming”, ovvero lo spazio dedicato alla virtual reality, considerata il futuro del videogaming. Le possibilità di applicazione di questa tecnologia sono a dir poco incredibili (ad es. Oculus Rift). è molto difficile da descrivere, quindi a chi vuole farsi un’idea consiglio di dare un’occhiata a uno dei numerosi video su questo argomento.

Immagini dalla gamescom 2015 (tutte le immagini: Koelnmesse Bilddatenbank)

Immagini dalla gamescom 2015 (tutte le immagini: Koelnmesse Bilddatenbank)

Avevo già sentito parlare prima delle piattaforme di drop-off. Tuttavia, bisogna averle viste con i propri occhi per poterci credere. Su diversi palchi, in determinati momenti, vengono lanciati in mezzo al pubblico accessori per videogiochi (mouse, tastiere, controller,…), gadget (magliette, peluche) o addirittura monitor! Uno spettacolo pazzesco. Sul palco, i “lanciatori” incitano la folla. Il tutto ricorda più un concerto rock che una “consegna merci”.

Oltre alla marea di giochi e informazioni, non mancano le occasioni per rimanere a bocca aperta o per farsi due risate, ad esempio quando ci si imbatte nei cosplay. Si tratta di una pratica di travestimento proveniente dal Giappone, nel frattempo diffusa in tutto il mondo. I cosplayer di solito creano da sé i loro costumi, prendendo come modello di riferimento manga, cartoni animati, film o, perché no, videogiochi. Alla Gamescom i cosplayer hanno ottenuto un’area a loro dedicata: il Cosplay Village. Un aspetto che mi è piaciuto particolarmente è l’officina riparazioni della fiera, che dà una mano nel confezionamento dei costumi.

Cosplayer alla gamescom 2015 (tutte le immagini: Koelnmesse Bilddatenbank)

Cosplayer alla gamescom 2015 (tutte le immagini: Koelnmesse Bilddatenbank)

Volendo dare un giudizio complessivo sulla fiera: la Gamescom è una festa unica nel suo genere, che merita assolutamente il soprannome “Celebrate the games”. Un altro fattore che mi ha impressionato è vedere con quanta naturalezza siano stati accostati tutti i settori del gaming. Ce n’era per tutti: dal bambino all’adulto, dal giocatore occasionale al professionista, dal principiante all’esperto, dal cosplayer al case modder… senza dimenticare naturalmente altre categorie che mi saranno sfuggite. Riassumendo: è valsa davvero la pena andarci.

Nel video: sguardo alla professione di informatico AFC (solo in tedesco):

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