«È semplicemente capitato», spiega Marco Salza alzando appena le spalle. Il 29enne meccanico qualificato lavora da quattro anni a Schlieren nell’officina Classic nel Porsche Zentrum Zürich di Schlieren. Al termine dell’apprendistato come meccanico d’auto (veicoli a motore leggeri) è partito direttamente per il servizio militare, per lavorare poi un anno come autista di camion sulle strade svizzere. Fino a quando gli è venuta voglia di tornare alla professione appresa. Nel 2013 ha trovato lavoro come meccanico d’auto presso AMAG Zug, guadagnandosi così l’accesso alla famiglia Porsche. In officina aiutava occasionalmente un meccanico che riparava i veicoli più vecchi, che non potevano essere collegati ai dispositivi diagnostici. «Nessun altro voleva lavorare su queste auto, probabilmente perché era troppo scomodo o complicato. Può volerci molto tempo per scoprire dove si trova il guasto e poi risolverlo». Ma Marco, affascinato da quella meccanica d’altri tempi, non perdeva occasione per osservare e dare una mano come poteva. Quando quattro anni fa si è trasferito alla Porsche di Schlieren, aveva già imparato molto sulle auto d’epoca.
Porsche ha una propria definizione di “classic”, in cui di regola rientrano tutte le vetture Porsche che non vengono più prodotte in serie da almeno dieci anni. Per Marco si tratta invece essenzialmente dei modelli raffreddati ad aria, mentre quelli inseriti da Porsche tra i classici possono essere anche più recenti e per lui fanno decisamente parte dei veicoli moderni. In ogni caso, le Classic Cars Porsche sono una questione di cuore. Una 911 può suscitare sguardi pieni d’amore e tenerezza o risvegliare vecchi sogni di gioventù. E questa passione è ancora più grande in chi ha realizzato questo desiderio. «Questo è ciò che rende il mio lavoro così divertente: il più stretto contatto con i clienti, che vogliono sapere chi si sta occupando della loro auto e cosa viene fatto esattamente. Qui i meccanici non sono semplici numeri e nemmeno le auto», spiega Salza. Anche per questo la sua professione assomiglia per lui molto più a un hobby. Il Porsche Zentrum Zürich si è accorto di questa passione e nel marzo 2018 ha aperto un’officina classic, dove Marco Salza opera insieme a Ruedi Brack, Beni Grimm e Pero Juric. Brack, che prima lavorara in proprio, ha portato con sé una grande esperienza, che ora trasmette a Marco.
La sete di conoscenza di Marco si riflette chiaramente anche nei suoi corsi di perfezionamento, che gli sono valsi un certificato di tecnico Porsche di livello argento nonché di tecnico Porsche Classic nell’ambito della formazione di base e continua offerta internamente da Porsche. Da gennaio 2018 Marco frequenta un corso per restauratore di veicoli in una scuola non legata al marchio, cogliendo l’occasione per conoscere colleghi provenienti da tutta la Svizzera. «Il settore delle auto d’epoca è una rete enorme», spiega Marco aiutandosi con le mani: «In Europa e a volte anche oltre, tutti conoscono tutti. Ed è necessario, perché i pezzi di ricambio e le conoscenze sono spesso rari e si dipende l’uno dall’altro».
Nell’officina Porsche Classic il lavoro non manca ed è sempre vario, dalla manutenzione alla riparazione, fino ai restauri completi. Spesso anche il servizio «più semplice» si rivela più complesso rispetto a un’auto moderna. Bastano una vite arrugginita o un pezzo di ricambio non disponibile, che non di rado deve essere fatto a mano. «Ci vogliono molta pazienza e perseveranza», dice Marco con un sorriso. E capisce perché solo in pochi scelgono di lavorare con le auto d’epoca. Niente di tutto questo si impara durante l’apprendistato. Tecnica e funzionamento vanno nuovamente appresi da zero ed è anche importante sapersi organizzare: «Un restauro può durare diversi anni e, non lavorandoci ogni giorno, bisogna sempre documentare tutto con precisione, per non dimenticare ciò che è già stato fatto e dove sono tutti i pezzi».
A metà agosto Gstaad ospiterà il terzo rally Porsche Zürich Classic, organizzato dal Porsche Zentrum per clienti e potenziali interessati, accolto con molto entusiasmo. Marco dà una mano come in quasi tutte le occasioni e ha già sostituito gli abiti da lavoro con quelli civili: «In queste manifestazioni si viaggia con i clienti e il divertimento è assicurato»”, dice con un sorriso, si mette il cappellino e se ne va.
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